I 13 signori di civitanova
La famiglia romana dei Cesarini inizia la sua ascesa sociale e curiale nella prima metà del Sec. XV con la figura del cardinale Giuliano seniore (1388 – 1444), insigne canonista e presidente del Concilio di Basilea (1431 – 1437), primo di quattro cardinali Cesarini tra i secoli XV – XVII. Il primo importante rappresentante laico del casato fu il barone romano Giuliano Cesarini (c. 1514 – 1566), sposato a Giulia Colonna, figlia del duca dei Marsi “Prosperetto”. Erede del feudo di Rocca Sinibalda e di altri piccoli possessi in Sabina, il “signor Giuliano” da papa Giulio III venne nominato, tra il 1551-1552, governatore di Civitanova e di Montecosaro nella Marca pontificia. Qui, non senza accaniti contrasti, riuscì a trasformare da subito il suo “gubernium” in “dominium”. Dominio (o signoria) che gli venne formalmente contestato da papa Paolo IV nel 1556 e formalmente riconosciuto, nel 1560, da papa Pio IV, da cui ottenne anche il tanto agognato titolo di marchese di Civitanova. Successivamente, da papa Sisto V appena eletto (1585) Civitanova venne eretta a “nobile ducato” ed i marchesi Cesarini elevati al titolo di duchi. Il feudo marchigiano dei duchi Cesarini ebbe formalmente temine il 31 Dicembre 1817. Da quella data, Civitanova e Montecosaro tornarono, dopo oltre due secoli e mezzo di amministrazione feudale, sotto il governo diretto della Santa Sede e della Delegazione apostolica della Marca con sede a Macerata.
Al “signor Giuliano” – e cioè Giuliano I Cesarini* – ed al figlio Giovangiorgio I (1550 – 1585, sp. Clelia Farnese), che furono marchesi, seguirono, a partire dunque dal 1585, quattro duchi Cesarini di Civitanova: Giuliano II (1572-1613, sp. Livia Orsini), Giovangiorgio II († 1635, sp. Cornelia Caetani), Giuliano III (Civitanova 1618 – Roma 1671, sp. Margherita Savelli), Filippo I (fratello minore di Giuliano III, celibe, † 1685 ). Dopo Filippo I, i beni allodiali e feudali del casato vennero ereditati, formalmente dal 1687 e dopo un lungo contenzioso sulla primogenitura con la sorella minore Clelia (sp. nel 1671 Filippo Colonna), da Livia Cesarini (1646-1711), secondogenita di Giuliano III . Il matrimonio di Livia (1673) con Federico Sforza di Santa Fiora (1651-1712) portò in eredità il ducato di Civitanova e non pochi altri feudi ai loro eredi: Gaetano I Sforza Cesarini (1674-1727, sp. Vittoria Conti), Sforza Giuseppe Sforza Cesarini (1705-1744, sp. Maria Giustiniani), Filippo II Sforza Cesarini (1727-1764, sp. Anna Maria Colonna Barberini, senza eredi), Gaetano II Sforza Cesarini (1728-1776, fratello di Filippo, sp. Teresa Caracciolo e, in seconde nozze, Marianna Caetani), Francesco I Sforza Cesarini (1773-1816, sp. Geltrude Conti). Salvatore Sforza Cesarini (1798-1832), figlio del duca Francesco I, fu, per quanto minorenne e sotto tutela della duchessa madre Geltrude, duca di Civitanova solo per un anno (1817). Fu l’ultimo “duca Cesarini” con giurisdizione feudale. Con lui, per altro, s’interruppe la discendenza maschile degli Sforza Cesarini. Dopo di lui, gli Sforza Cesarini discendenti di Geltrude Conti, ultima duchessa di Civitanova, e Carl Marchal. Famiglia che ebbe un ruolo importante nel Risorgimento e nell’Italia appena unita.
Dopo i feudi di Rocca Sinibalda in Sabina (dal 1527) e quelli della Marca (dal 1551 – 1552) , il casato romano dei Cesarini ottenne anche quelli laziali di Genzano (Genzano di Roma), Civita Lavinia (Lanuvio) e Ardea, tutti comperati dal “signor Giuliano” nel 1564. Oltre a questi più antichi feudi dei Cesarini, i successori Sforza Cesarini ebbero, in anni e per periodi diversi, anche quelli ereditati da Federico Sforza (la contea di Santa Fiora in Toscana ed altri piccoli feudi in Lombardia) e quelli ben più ricchi spettanti a sua moglie Livia Cesarini per eredità del nonno materno Bernardino Savelli: la cinquecentesca contea spagnola di Chinchon pervenuta, insieme al titolo di “Grande di Spagna”, agli Sforza Cesarini nel 1719 dopo essere passata ereditariamente dai Cabrera y Bobadilla, ai Cavazzi della Somaglia, ai Damasceni-Peretti, ai Savelli; la contea di Celano con altri piccoli feudi nella Marsica nel regno di Napoli, già appartenuti ai Damasceni-Peretti e in seguito permutati con il feudo spagnolo di Chinchon nel 1741). A ciò si aggiunga il ducato laziale di Segni, già appartenuto agli Sforza di Santafiora e ricomprato dal duca Federico nel 1695.
Complesso lo stemma. Vario il titolo nobiliare dei duchi Sforza Cesarini: duca Cesarini, duca Cesarini Peretti Savelli, duca Sforza Cesarini o semplicemente duca Sforza, duca Sforza Cesarini Peretti Savelli Cabrera y Bobadilla, Grande di Spagna, principe di Genzano, duca di Civitanova, conte o duca di Santa Fiora, duca di Segni, duca dei Marsi, conte o marchese o signore di altri più piccoli feudi.
* Si preferisce, qui ed altrove in questo sito, usare una numerazione ordinale indicativa della successione dei signori di Civitanova, indistintamente per marchesi e duchi Cesarini e duchi Sforza Cesarini. A partire, appunto, dal primo di essi che fu signore di Civitanova, cioé Giuliano I Cesarini. Tale numerazione non corrisponde, in genere, a quelle genealogico-familiari del casato.