Giuliano I Cesarini (1514 – 1566)

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Giuliano I Cesarini* (1514 – 1566). Barone romano, figlio di Giovangiorgio e Marzia Sforza di Santa Fiora, fu il primo signore laico del casato ad ereditare, oltre alla carica di Gonfaloniere del popolo romano, tutti i beni allodiali e feudali del casato. Ebbe poi dal papa Giulio III Ciocchi del Monte, tra il 1551 ed il 1552, il governo di Civitanova e Montecosaro nella Marca pontificia. Ottenuto a terza generazione ed in compenso di un grosso prestito di 14 mila scudi alla Camera apostolica, quel governo venne subito da lui esercitato, tra l’opposizione dei notabili locali, con modalità e comportamenti di stampo baronale e feudale**. Accusato di ribellione alla Chiesa e di abusi di potere nell’amministrazione dei suoi feudi di concessione pontificia (Rocca Sinibalda, Civitanova e Montecosaro), venne esautorato, imprigionato e processato nel 1556, sotto il pontificato di Paolo IV Carafa ***. Nel 1560, Pio IV Medici di Melegnano fece annullare quel processo, gli restituì i feudi a lui requisiti da Paolo IV, lo investì del marchesato di Civitanova. Nel 1564, “il signor Giuliano”, primo marchese di Civitanova, comperò ancora i feudi di Genzano (Genzano di Roma), Civita Lavinia (Lanuvio) e Ardea. Uomo del partito spagnolo, imparentato con alcune delle maggiori famiglie curiali, riuscì, nonostante gli iniziali rigori della Controriforma e la forte ostilità incontrata nella Marca, ad ottenere il massimo che poteva nello Stato della Chiesa, destreggiandosi abilmente nei meandri della politica romana. E’ il fondatore della dinastia ducale e principesca dei Cesarini, prima di lui famiglia di rilievo solo ecclesiastico-curiale o baronale. Al “signor Giuliano” ed alla sua scaltrezza politico-finanziaria si deve, in buona parte, la fortuna del casato. Sposò Giulia Colonna, figlia di Prospero, duca dei Marsi. Gli successe il figlio Giovangiorgio I, secondo marchese di Civitanova.

* Si preferisce, qui ed altrove in questo sito, usare una numerazione ordinale indicativa della successione dei signori di Civitanova, indistintamente per marchesi e duchi, Cesarini e Sforza Cesarini. A partire, appunto, dal primo di essi, che, dunque, chiameremo Giuliano I Cesarini. Tale numerazione non corrisponde, in genere, a quelle di altre ricognizioni genealogico-familiari del casato.
** Tra gli abusi di potere del “signor Giuliano” che i montecosaresi ed i civitanovesi denunciarono al papa Paolo IV nel 1556, ci fu quello della irregolare appropriazione del loro municipale “Palazzo del Magistrato”. Entrambi quei palazzi finirono, però, per restare proprietà dei marchesi e duchi Cesarini per tutta la durata del feudo e poi ancora della famiglia Sforza Cesarini fino al 1903. Entrambi proprietà di privati, oggi essi sono ancora noti come “Palazzo Cesarini”. Quello di Civitanova, sede di temporanee residenze del feudatario romano tra i Sec. XVI e XVIII, conserva, nonostante il frazionamento del Novecento, le pregevoli decorazioni parietali di Pellegrino Tibaldi (1527-1596) e/o della sua scuola. Decorazioni con ogni probabilità commissionate dal signor Giuliano subito dopo aver ottenuto da papa Pio IV, nel 1560, la tanto attesa investitura feudale ed il titolo di marchese di Civitanova.

*** Sul processo intentato dalla Camera apostolica a Giuliano I Cesarini al tempo di papa Paolo IV Carafa, v., in questo sito, A. Maulo, La disavventura del Signor Giuliano…

Lo stemma marmoreo qui a fianco risale, con ogni probabilità, al marchese Giuliano I Cesarirni e agli anni 1564 – 1566.