arte e collezionismo in casa Cesarini e Sforza Cesarini: tra auto-celebrazione dinastica e fruizione sociale

Il collezionismo d’arte dei Cesarini, il loro mecenatismo, le committenze, il notevole intervento nell’assetto urbano di alcuni centri feudali sono temi che meriterebbero uno studio più esauriente di quanto finora sia stato fatto. Abbozziamo qui un possibile e sicuramente imperfetto pro-memoria per future indagini:

  1. La costruzione del palazzo Cesarini e gli interventi nell’area di S. Nicola de’ Calcarari (poi San Nicola de’ Cesarini) a Roma (oggi Largo di Torre Argentina) tra i Sec. XV e XVIII.
  2. La superba ristrutturazione del Castello di Rocca Sinibalda in Sabina ad opera del card. Alessandro Cesarini seniore (prima metà del Sec. XVI).
  3. Le decorazioni del Palazzo Cesarini di Civitanova Marche, affidate a Pellegrino Tibaldi da Giuliano I Cesarini, neo-signore di Civitanova, nei primi anni cinquanta del Cinquecento.
  4. La cinquecentesca collezione d’arte di famiglia passata dal cardinale Alessandro seniore (†1542) ai marchesi Giuliano I e Giovangiorgio I e ceduta nel 1622 dal duca Giovangiorgio al cardinale Ludovisi, nipote dell’allora papa Gregorio XV. nel palazzo con giardino di S. Pietro in Vincoli a Roma (seconda metà del sec. XVI), comprendente anche la cosiddetta “Venere Cesarini” da lui commissionata al Giambologna.
  5. Le sistemazioni, ristrutturazioni e decorazioni, in tempi diversi, del palazzi romani di San Nicola de’ Calcarari (largo Argentina), di San Pietro in Vincoli e del palazzo Sforza poi Sforza Cesarini (ex-Cancelleria Vecchia). committenze in varie epoche a diversi architetti, scultori, pittori, decoratori e ritrattisti.
  6. La costruzione, per iniziativa del duca Giuseppe, di un grande teatro ricavato da un’ala del palazzo di famiglia nell’area di S. Nicola de’ Cesarini nel rione S. Eustachio di Roma (prima metà del Sec. XVIII). Si tratta nientemeno, per quanto rimaneggiata e abbellita in seguito, di una gloriosa istituzione qual è quella del romano Teatro Argentina di oggi.
  7. La direzione dello stesso teatro di famiglia ad opera soprattutto del duca Francesco (fine Sec. XIII – inizio Sec. XIX). Ben nota la sua committenza a Gioacchino Rossini per il Carnevale del 1817.
  8. L’intervento nell’assetto e sviluppo urbano di alcuni centri feudali, soprattutto a Genzano di Roma.
  9. La costruzione di edifici religiosi e relative committenze artistiche in più centri feudali.
  10. La costruzioni di palazzi, soprattutto quelli monumentali di Genzano di Roma (Palazzo Sforza Cesarini del Sec. XVIII) e di Civitanova Marche (Palazzo Sforza del Sec.XIX).
  11. La realizzazione del romantico parco di Genzano sulle pendici del lago di Nemi per iniziativa del duca Lorenzo (Sec.XIX).

approfondimenti
MAULO A., Il giardino delle delizie del marchese Giovangiorgio 2008.
La particola del testamento del marchese Giovangiorgio I Cesarini riguardante le future sorti del suo giardino di S. Pietro in Vincoli a Roma.

SICKEL L., Der Romgedanke in der Selbstdarstellung der Familie Cesarini im Rom des 16. Jahrhunderts, 2007.
L’idea di Roma nell’autorappresentazione della famiglia Cesarini nel Sec. XVI (in tedesco).

BUTTARO A., La collezione Cesarini tra i secoli XVI-XIX, 2004.
Il collezionismo di antichità romane nella famiglia Cesarini a partire dal cardinale Alessandro seniore.

sul web

ROSINI P., Il volto di Clelia Farnese.
Clelia Farnese e la committenza della “Venere Cesarini” al Giambologna.

SICKEL L., I Cesarini, Gonfalonieri del Popolo Romano (1475 – 1625).
Breve informazione sul collezionismo d’arte della famiglia Cesarini.

Stemmi della duchessa Caroline Shirley Sforza Cesarini (1819-1897)

stemma_shirleystemma_shirley_roma

I due stemmi della inglese famiglia comitale degli Shirley qui a fianco si riferiscono alla duchessa Caroline Shirley, moglie di Lorenzo Sforza Cesarini. Entrambi risalenti alla seconda metà dell’Ottocento, stanno il primo sulla facciata del Palazzo Sforza di Civitanova Marche, appaiato a quello del duca-senatore che quel palazzo fece costruire nel 1862, il secondo ad ornamento di una delle finestre del Palazzo Sforza Cesarini di Roma.

Non corretta, nelle due riproduzioni ottocentesche, la rappresentazione dei vai di ermellino del riquadro a sinistra dello stemma degli Shirley: nella prima i vai sono diventati erroneamente gigli, nel secondo sono quattro invece che cinque. Ecco, infatti, la corretta descrizione araldica dello stemma Shirley fornitaci gentilmente da Ken Scislaw (President of Shirley Association, PhD Candidate, University of St Andrews, UK : “The arms of the Shirley family are described heraldically as: paly of six, or and azure, a canton ermine. Armoral shield is divided into 6 vertical palys, or stripes. The first paly starting from the left is gold color, then alternately the third, then the fifth paly. The second paly starting from the left is blue color, then the fourth, then the sixth. The canton into the coat of arms, in the top left, is decorated with 5 black spots of ermine”.
Si v. il sito dell’Associazione Shirley:
https://www.shirleyassociation.com/

Stemma ducale Sforza – Conti

stemma_sforza-conti_m
Questo stemma è inciso in una lapide nel cortile del Palazzo Sforza Cesarini di Roma. Correda un’iscrizione in lingua latina che ricorda un privilegio concesso da Innocenzo XIII Conti (p. 1721-1724) alla coppia ducale Gaetano I Sforza Cesarini e Vittoria Conti, nipote del papa. Il privilegio era quello di far celebrare la messa in ogni loro palazzo a Roma e, in accordo con il locale ordinario diocesano, altrove.

Vedi immagine della lapide.

stemma ducale degli Sforza Cesarini (grigio)

stemma dei duchi Sforza Cesarini

Con la morte del duca Giuliano III senza eredi maschi ed il matrimonio della figlia Livia, il casato ducale dei Cesarini si estinse in quello degli Sforza di Santa Fiora. Lo stemma degli Sforza Cesarini inquarta quelli delle due casate di provenienza e quelli di altre casate da cui essi ereditano: Peretti-Savelli, Cabrera y Bobadilla, Conti. I primogeniti Sforza Cesarini continuano, per obbligo testamentario, il titolo di “duca Cesarini”.

Nei pendagli dello stemma a fianco, oltre all’insegna del Gonfalonierato del Popolo Romano, anche le chiavi del Maresciallato del Conclave, ereditato dai Savelli.

stemma ducale dei Cesarini

stemma_ducale_montecosaro

Versione usuale dello stemma Cesarini con corona ducale e con, a destra e sinistra, l’insegna del Gonfalonierato del Popolo Romano, carica, questa, dai papi concessa al casato sin dalla fine del Sec. XV.

L’immagine a fianco risale agli anni di Giuliano II Cesarini, duca di Civitanova dal 1585 al 1613.